Giovanna era un esser fuori dal comune, inimmaginabile, aveva sempre un sorriso dolce, come il miele. Non l'ho mai vista triste, era un viso rassicurante nonostante tutti i momenti difficili che ha passato.
Mi ricordo quando si è rotta il piede, era venuta in chiesa e le avevo chiesto cosa avesse fatto. In quel periodo era già ammalata e quando me l'ha spiegato le ho detto. "Giovanna piove sul bagnato!" e lei ha riso. Non si è mai lamentata di niente, a volte noi ci preoccupiamo per tante cose, ne facciamo delle tragedie, lei mai.
Vedendola passare non si immaginava neanche l'inferno che stava passando a causa della malattia.
Io sono contenta di averla conosciuta.
Ricordo di averle dato una volta della marmellata che avevo preparato perché sapeva farsi amare da tutti. Aveva sempre una parola per tutti e sorrideva a tutti,era rassicurante.
Qui in parrocchia la si trovava dappertutto: con i bambini, con i grandi, nel coro etc...
La sua non era una vita straordinaria ma una vita "speciale", che non tutti facevano. Era un'esistenza ordinaria ma ciò che stupiva era la sua disponibilità, si dedicava a chi aveva bisogno.
La vedevo spesso pregare. Trasmetteva qualcosa di diverso rispetto agli altri. La sua vita con Gesù modificava il suo carattere, non si distingueva più la sua indole, perché era un tutt'uno con lui, come se fosse nata così.
È nata santa.
La vita di Giovanna è un modello che sarebbe bello imitare, proporre. Se tutti facessero come lei il mondo sarebbe migliore, perché stiamo vivendo in un brutto periodo.
Posso dire che vivesse in un mondo tutto suo, nel senso che lei e Dio erano a contatto e sembrava non si accorgesse neanche di essere in terra. Viveva insieme a Dio, quando parlava, parlava con Dio.
Ma questo non la staccava dalla terra, perché era sempre disponibile e si prestava a fare ogni genere di lavoro in parrocchia. Era concreta, c'era con le parole ,con i fatti e con la preghiera